Ci pensavo da un po', da quando abbiamo comprato una radiosveglia per
tenere sott'occhio durante la notte gli orari delle poppate di
Alessandro. Più o meno diciassette anni fa scrissi una poesia su una
radiosveglia. Ne avevo un ricordo vago, però ricordavo di aver fatto
anche questa cosa nella mia vita. Solo che di quella poesia non avevo
più traccia. Finché tornando a casa di mia mamma, tra i mille fogli
della mia vecchia cameretta, l'ho ritrovata. Quando l'ho scritta avevo
vent'anni ed era il mio primo anno all'università. Del perché gli abbia
dato un titolo così ridicolo invece non ho minimamente memoria.