Girare un video per un brano ambient è sempre stimolante, un po' come la vertigine data da un'enorme libertà. Riprese effettuato il 05.06.2020 tra le 19.51 e le 20.02 con una Canon 2000d // 18-50 mm presso la costa di Pineto (TE).
Dopo aver sudato su ogni fotogramma di Good Time For A Change e averlo visto e rivisto fino alla nausea, con la sua uscita l'avevo messo nel cassetto. Non l'ho più rivisto per anni. Oggi, con l'occasione di averlo reso disponibile su Youtube, ho deciso di rivedermelo. Insomma, a parte l'imbarazzo di trovarci dentro diverse ingenuità soprattutto tecniche, ho avuto la bella sensazione di scoprire che la vitalità del film è ancora lì, intatta. E mi è quasi venuta incontro per abbracciarmi.
A noi che ci occupiamo di intrattenimento questo periodo di crisi crea un vago senso di impotenza. L'unica cosa che possiamo fare è provare a regalare qualche momento di distrazione.
Così, insieme a Manuela e Salvatore, ho deciso di pubblicare gratuitamente su Youtube il film documentario “Good Time For A Change”, girato tra l'Italia e il Canada nell'ormai lontano 2013. Una storia di emigrazione che nasconde tante altre storie fatte di viaggi, incontri, scoperte e libertà, una storia in cui con sguardo scanzonato abbiamo cercato di fotografare un piccolo frammento del mondo occidentale di quelli che ormai potremmo chiamare gli anni '10 del ventunesimo secolo.
Oltre alla versione italiana rendiamo disponibili anche la versione in inglese e quella in spagnolo.
L'ultimo giorno del decennio Senza troppa convinzione il sole sorge nuovamente. Il decennio che sta per finire è quello degli anni 10. Quello, per intenderci, che ho iniziato da ragazzo e che sto finendo da adulto. Ora il vento soffia forte. Fa ballare le foglie che è uno spettacolo. "La danza dell'ultimo giorno del decennio" mi viene da scrivere e infatti lo scrivo. Il decennio che sta per finire è quello degli anni 10 Quello, per intenderci, in cui ho girato un film, scritto un romanzo e soprattutto fatto un figlio. Quello in cui chiunque ha trovato lo spazio per dire la propria e lo ha detto. Lo stesso decennio in cui io ho smesso di ascoltarli. Quel decennio, per intenderci, che ho iniziato innamorato e sto finendo sempre innamorato. Quello in cui ho visto per la prima volta l'oceano. Quel decennio che finisce oggi. Danzando.
Sinceramente non saprei definirlo questo libretto. È un qualcosa a metà strada tra la fotografia e la poesia. Ha 13 paginette, soprattutto di foto. E contiene 5 brevi poesie che raccontano un sogno ambientato nello spazio profondo.
Non so bene perché l'ho scritto. È una di quelle cose di dubbia utilità che mi piacciono tanto.